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Archive for the ‘affari politica e camorra’ Category

IL GOVERNO BERLUSCONI DICHIARA GUERRA AI CITTADINI CAMPANI
 
Il primo Consiglio dei Ministri del quarto governo guidato dal neoduce  Berlusconi, insediatosi “simbolicamente” (ossia demagogicamente) nella città di Napoli, ha varato una serie di decreti ministeriali di segno eccezionale, sotto la spinta e la “spada di Damocle” esercitata da alcune contraddizioni che sono state dipinte e raffigurate dalla propaganda di regime come  “drammatiche emergenze” di natura sociale, sanitaria e di ordine pubblico, costruite ad arte dai mass-media e dalle forze politiche di governo.
In pratica, è stata annunciata una linea estremamente dura per affrontare in modo drastico e radicale talune questioni problematiche quali lo smaltimento dei rifiuti a Napoli e in Campania, e il tema della “sicurezza”, alimentato e gonfiato da un’infame campagna mediatica di stampo xenofobo, se non addirittura razzista, che ha contribuito non poco ad istigare la popolazione italiana ad un sentimento di odio razziale rivolto in particolare contro le comunità Rom ed altri gruppi etnici migranti e presenti nel nostro territorio.
Sul versante dei rifiuti è stato compiuto un vero e proprio “salto di qualità” nella strategia da mettere in campo, ovvero un pauroso balzo strategico-organizzativo che sancirà il passaggio da una gestione repressiva di natura “ordinaria”, condotta finora dalle forze di polizia deputate all’opera di repressione interna, ossia quelle istituzioni delegate alla “normale amministrazione” dell’ordine pubblico, ad un’azione gestita direttamente dalle forze armate, come se si trattasse di un’operazione di tipo bellico da attuare all’interno del paese.
Infatti, la designazione di Guido Bertolaso, rilanciato alla grande nella veste di capo della Protezione civile nazionale, scelto per affiancare la Presidenza del Consiglio, vale a dire lo stesso Berlusconi, che si assume in tal modo la diretta responsabilità politica del problema, procede proprio nel senso di un’impostazione in chiave militarista della risoluzione della “emergenza rifiuti” in Campania.
Inoltre, i siti individuati come discariche per lo smaltimento dell’immondizia saranno dichiarati aree di “interesse strategico nazionale”, vale a dire zone strettamente militari, per cui saranno presidiate e sorvegliate direttamente dalle forze armate.
In tale contesto sarà applicata come misura “deterrente” una legislazione punitiva alquanto dura, di stampo quasi draconiano, che sarà in qualche modo “adeguata e coerente” rispetto ai provvedimenti annunciati, per cui potranno essere comminate addirittura sanzioni carcerarie molto severe ai danni di eventuali iniziative di lotta intraprese da parte di semplici cittadini che decideranno di manifestare e di opporsi alle scelte adottate dal governo Berlusconi. Il quale si preannuncia come un esecutivo di “lacrime e sangue”. 
In poche parole, le proteste e i dissensi prima legittimi, saranno trattati e perseguiti alla stregua di veri e propri reati penali.
Tutto ciò determinerà e significherà una cosa sola: uno stato di guerra civile permanente in Campania. Prepariamoci al peggio…
 
Lucio Garofalo

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Per non dimenticare Peppino Impastato

 

Oggi ricorre il 30esimo anniversario dell’omicidio politico di Peppino Impastato, assassinato brutalmente da sicari mafiosi. La mafia ha ridotto a brandelli il suo corpo ma non ha fermato le sue idee, né piegato il suo coraggio interiore e la sua onestà intellettuale, non ha spezzato la sua dignità, né dissolto la sua energia spirituale.
La mafia ha ucciso Peppino ma non ha soppresso la libertà e i diritti che egli ha sempre propugnato e difeso con tutte le sue forze, battendosi contro l’ingerenza e il controllo oppressivo esercitato dalla criminalità organizzata sulla vita dei cittadini, contro l’occupazione militare mafiosa del territorio e della società, contro la speculazione edilizia, il malaffare e la corruzione politica.
La mafia non è riuscita ad annientare  il simbolo ideale e politico che ancora oggi, a distanza di trent’anni, Peppino rappresenta per le nuove generazioni. Le quali lo hanno riscoperto grazie al celebre film diretto da Marco Tullio Giordana, “I cento passi”, nel quale il ruolo  di Peppino è magistralmente interpretato dal brillante attore Luigi Lo Cascio.
Per chiunque voglia saperne di più su Peppino, in omaggio alla sua memoria e alle sue idee intramontabili, vi propongo una raccolta di link.

PEPPINO IMPASTATO

UCCISO IL 9 MAGGIO 1978

LE SUE IDEE NON MORIRANNO MAI

“LA MAFIA E’ UNA MONTAGNA DI MERDA” 

“I CENTO PASSI”   

Infine, suggerisco di consultare i seguenti siti:

www.peppinoimpastato.com

www.centroimpastato.it

www.retedigreen.com/index-8.html

 

HASTA SIEMPRE PEPPINO!

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LA RACCOLTA DIFFERENZIATA

Provo ad annotare altri commenti in merito all’ormai abusato tema che ci affligge da troppo tempo: i rifiuti di Napoli e della Campania. A riguardo, penso che le responsabilità politiche e morali (ma anche penali)  siano molteplici e complesse, ed investano vari livelli di gestione: locale, regionale e nazionale. Senza dubbio Prodi non è l’ultimo ma nemmeno il primo colpevole. Poiché la gestione del problema è stata affidata ad un livello di natura commissariale, le responsabilità dipendono anche e soprattutto, ma non solo, dal governo nazionale. Inoltre, poiché la cosiddetta “emergenza” dura e si trascina ormai da anni, esattamente da oltre un decennio, è evidente che le responsabilità non sono da ascrivere soltanto al governo Prodi, bensì anche ai governi precedenti.
Fatta questa doverosa premessa, non penso di dire una banalità quando affermo che i principali responsabili del disastro sono gli amministratori locali, dal momento che la gestione di un problema come quello dei rifiuti e del ciclo dei rifiuti, è di ordine territoriale, ossia locale.
Pertanto, le principali responsabilità vanno ascritte agli esponenti di maggior spicco delle amministrazioni locali in Campania, vale a dire Rosa Russo Iervolino in qualità di sindaco del Comune di Napoli, e Antonio Bassolino nella triplice veste di commissario straordinario dell’emergenza, sindaco della città partenopea e governatore della regione.
Precisate le responsabilità storico-politiche e morali (che, ripeto, sono molto più vaste e complesse rispetto a quelle sopra enunciate), la soluzione più razionale, più giusta e compatibile con le esigenze ambientali e sanitarie, è una sola: la raccolta differenziata.
Gli inceneritori non risolvono affatto la questione, ma la aggravano ulteriormente, introducendo altri pesanti fattori di inquinamento e devastazione ambientale, sociale e di corruzione politico-economica. I sistemi di incenerimento dei rifiuti rappresentano un’imperdibile e preziosa occasione per accumulare enormi fortune economiche, a cominciare dalle ditte appaltatrici che si occupano della costruzione degli impianti stessi, che in Campania sono affari gestiti dai clan camorristici. Aggiungo che i profitti non sono una prerogativa riservata esclusivamente al sistema imprenditoriale criminale, ma anche un appannaggio del circuito economico “legale”.
Sta di fatto che i mass-media ufficiali (stampa e televisione, pubblica e privata) stanno cercando di imporre, attraverso ripetuti bombardamenti di inganni e menzogne, la logica degli inceneritori quale unica soluzione possibile e praticabile, mentre la strada da percorrere è soltanto una, la più semplice, facile, ecologica ed economica: quella della raccolta differenziata. Da promuovere attraverso campagne capillari di educazione civica ed ambientale (nelle scuole ed ovunque sia opportuno e necessario), mediante appelli, assemblee ed altre iniziative di informazione e sensibilizzazione  morale, ma anche con il ricorso a strategie eventualmente “repressive” (ovvero multe e sanzioni amministrative), se necessario. Sempre meglio delle infiltrazioni camorriste, dell’inquinamento ambientale, sempre meglio della corruzione politica, dello scempio e della devastazione del territorio, sempre meglio del pericolo sanitario costituito dalle epidemie e dalle affezioni tumorali.
Infine, vi propongo un video molto interessante filmato da un ragazzo di Biella, che ci spiega le ragioni del NO agli inceneritori e le reali motivazioni che spingono i politici e la stampa di regime ad imporceli come soluzione unica.
Il link è

http://www.youtube.com/watch?v=lId0B8N1Etw

Lucio Garofalo

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